L’Omeopatia (dal latino omeo: “simile”) è una terapia che si basa essenzialmente su un principio di similitudine, secondo il quale “il simile cura il simile” (Similia similibus curantur).
Questa legge naturale che mira alla guarigione ha origini millenarie. Venne intuita, infatti, già 2500 anni or sono da Ippocrate di Coo, studioso dell’antica Grecia ritenuto “padre della Medicina”.
Il fondatore della Medicina Omeopatica è lo scienziato tedesco Samuel Hahnemann, il quale agli inizi del XIX secolo studiò e sperimentò la legge di similitudine: ogni malattia può essere guarita utilizzando a piccole dosi quella sostanza che, somministrata ad un individuo sano, è stata in grado di provocare sintomi simili a quelli da curare. Il rimedio omeopatico non cura il sintomo, ma è volta a stimolare l’organismo e guarire l’individuo dalla malattia, prendendo in considerazione la totalità dell’essere vivente e non il singolo apparato affetto da patologia. La crescente richiesta di terapie naturali come l’Omeopatia può integrare gli strumenti offerti dalla Medicina Tradizionale (Allopatia). L’una non esclude necessariamente l’altra.
Un costante confronto fra questi due mondi apre nuove prospettive di ricerca e tutela del benessere animale nel campo veterinario. Quando le due metodologie interagiscono in forma sinergica con questo unico obiettivo, allora si può parlare di Medicina Integrata. L’instaurarsi di un dialogo fra metodi terapeutici naturali efficaci e metodi tradizionali, permette di proporre un nuovo sistema integrato, in cui i protagonisti del mondo medico e di quello sociale collaborino per un fine comune: “il pet e la sua salute”.
La Medicina Integrata ha per oggetto di studio la PNEI: le interazioni tra sistema psichico, neurologico, endocrino, immunologico.
Sistemi biologici le cui informazioni coinvolgono la totalitàdell’organismo animale. L’Omeopatia, più che una medicina “alternativa” quindi dovrebbe essere definita una medicina “complementare” a quella classica.
L’Omeopatia nel mondo
L’omeopatia è oggi utilizzata in oltre ottanta Paesi del mondo, principalmente in Europa. E’ anche presente in Sud America (Brasile, Argentina), India e Pakistan. Ancora poco diffusa nel Nord America, è comunque in crescita. Negli ultimi trent’anni si è anche sviluppata in Sud Africa, Tunisia, Marocco, Venezuela, Israele e Australia. In numerosi Paesi è inserita nell’ambito del sistema sanitario (come India, Messico, Brasile) mentre, in altri la sua pratica è autorizzata ma non legalizzata (Argentina). Nel mondo si contano più di 300 milioni di pazienti che si affidano all’omeopatia.
- ITALIA:l’8,2 % degli italiani utilizza medicinali omeopatici, disponibili in quasi una farmacia su due. 7.000 medici su 360.000 prescrivono regolarmente, od occasionalmente, un trattamento omeopatico. In Italia sono 4.000.000 circa i pazienti che ricorrono alle cure omeopatiche.
- FRANCIA:è al 1° posto fra i Paesi che utilizzano medicinali omeopatici. Sono sempre di più i francesi che scelgono questi medicinali, passati dal 22% nel 1984 al 40% nel 2002.
- REGNO UNITO:il 10% della popolazione britannica consulta un medico omeopata. Il 22 % prende medicinali omeopatici. 600 medici praticano regolarmente l’omeopatia su 1.300 membri diplomati della Facoltà d’Omeopatia di Londra che esercitano in tutto il mondo.
- STATI UNTI:l’Associazione medica americana è contro l’omeopatia: i medici omeopati sono solo alcune centinaia su un totale di 615.000 medici.
- MESSICO:l’omeopatia è riconosciuta ufficialmente. 4.000 medici omeopati su 92.000 medici.
- INDIA:oltre 250.000 medici omeopati (con status specifico in India) e 75.000 ausiliari medici prescrivono trattamenti omeopatici. Circa il 10% della popolazione (intorno a 100 milioni di persone) fanno ricorso all’omeopatia. Quest’ultima fa parte del sistema sanitario nazionale indiano accanto alla medicina occidentale e ai due sistemi di medicina indiana, Ayurveda e Unani.
(Fonte OMHI 2003)